Regio C.T. Nicoloso da Recco
(esploratore classe navigatori)
un pò della sua storia
L'esploratore “Nicoloso Da Recco”, nave ammiraglia della Divisione Leggera, riceve la visita del Presidente della Repubblica Brasiliana (Rio de Janeiro, 16/1/1931).
Col rientro dal Brasile iniziò il periodo di vita di Squadra, con frequenti esercitazioni e crociere in porti esteri del Mediterraneo.
Come Ammiraglia della Divisione Esploratori e come Capo del 1° Gruppo, partecipò, partendo da La Spezia il 1°/12/1930, alla lunga crociera atlantica in appoggio alla prima trasvolata Italia-Brasile degli idrovolanti S55 del Generale Balbo; rimase assente dall'Italia oltre cinque mesi, rientrando il 27/5/1931.
Dopo aver partecipato in novembre ai festeggiamenti per il cinquantenario dell'Accademia Navale di Livorno, l'8 dicembre del 1931 ricevette a Genova la Bandiera di Combattimento offerta dal Comune di Recco.
Dal 1936 al 1938, durante la guerra civile spagnola, fu dislocato a Tangeri, a Cadice e nelle acque del Mediterraneo occidentale.
Dopo il declassamento a cacciatorpediniere, il 5/9/1938, l'unità divenne Capo Squadriglia della 16ª Squadriglia C.T., dipendente della 2ª Squadra.
Nel marzo 1939 fu a Tripoli e nell'aprile dello stesso anno operò in Albania.
Il 22 ottobre 1939, dopo aver fatto parte del Naviglio della Scuola Comando, partì da Taranto, ove era stata nuovamente dislocata come Capo della 16ª Squadriglia.
Si trasferì a Lero e rimase nell'Egeo fino al 30/4/1940.
Dopo il rientro a Taranto, la 16ª Squadriglia fu posta alle dipendenze dell'VIII Divisione della 1ª Squadra e, con essa, il Da Recco operò nel maggio in Albania.
Iniziata la guerra, effettuò le missioni in cui l'VIII Divisione venne impiegata.
Le principali missioni, a cui il Da Recco partecipò, furono:
Dal 7 al 9 luglio 1940, protezione a distanza di convogli per la Libia. Nel pomeriggio del giorno 9, prese parte ad azioni di fuoco contro aerei nemici che attaccavano la 1ª Squadra Navale, reduce dallo scontro di Punta Stilo.
Il 4 marzo 1941, di base a Brindisi, fu presente al bombardamento della costa greco-albanese. Il 26 marzo uscì per partecipare alla missione a sud di Creta, culminata con lo scontro di Capo Matapan. Nel rientro, il 29 marzo, effettuò scorta ravvicinata alla corazzata Vittorio Veneto colpita da siluro.
Nell’estate 1941 trasferito a Palermo per la scorta ai convogli libici nel canale di Sicilia. Eseguì scorte a convogli e ad unità isolate, salvataggi di naufraghi, caccia a sommergibili nemici con lancio di torpedini da getto, trasporti rapidi di truppe e materiali, crociere protettive ed uscite in appoggio ad aerei nazionali ed a navi che eseguivano pose di sbarramenti di mine.
Al suo attivo l'abbattimento di numerosi aerei nemici; di questi, ben quattro durante un solo attacco il 21 giugno 1942 mentre scortava un convoglio da Napoli a Tripoli.
Il 1° dicembre 1942, partì da Palermo per scortare fino a Tripoli un convoglio di quattro piroscafi carichi di truppe insieme alle Torpediniere Procione e Clio ed ai CC.TT. Folgore e Camicia Nera.
Durante la notte, aiutati dal radar e dai bengala lanciati dagli aerei, tre incrociatori e sei cacciatorpediniere nemici piombati all'improvviso sul convoglio, aprirono un intenso fuoco contro le nostre navi.
Le unità di scorta, dopo aver cercato di coprire con cortine fumogene i mercantili, si gettarono all'attacco contro le navi nemiche aprendo il fuoco e lanciando siluri. Il CT. Folgore venne affondato ed il Da Recco venne fermato da due colpi a prora che provocarono l'esplosione del deposito munizioni con conseguente gravissimo incendio nella parte prodiera. I mercantili furono colati a picco mentre il Da Recco, in preda alle fiamme, rimase fermo e fortunatamente non venne più attaccato.
Durante la notte l'equipaggio riuscì a circoscrivere l'incendio e, rimesse in moto le motrici, poté dirigere lentamente verso Trapani, aiutato anche dai CC.TT. Da Noli e Pigafetta usciti per soccorrerlo. Dopo venti giorni di permanenza a Trapani, si trasferì a Taranto dove rimase in arsenale dal 9 gennaio al 26 giugno 1943.
Nel luglio 1943 riprese servizio eseguendo scorte ad unità della Marina che eseguivano pose di sbarramenti mine nelle acque dello Jonio. L'otto settembre 1943, al momento della proclamazione dell'armistizio, si trovava a Taranto ed il giorno seguente si trasferì a Malta in base agli ordini degli Alleati. In tre anni di guerra aveva percorso 68.318 miglia per un totale di 4.256 ore di moto effettuando 176 missioni di guerra fra cui 70 per scorta e protezione traffico.
Alla fine del secondo conflitto mondiale il Da Recco era l'unico dei dodici esploratori classe "Navigatori" ad essere ancora a galla.
Il CT Da Recco divenne nel 1951 Nave Ammiraglia della 1° Divisione Siluranti a Taranto ove concluse la sua attività nell’agosto del 1951.